Jack

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venerdì 20 gennaio 2012

A scoppio ritardato maaa...

BUON ANNO!
Eh, già, senza nemmeno che me ne accorgessi siamo arrivati al 20 gennaio 2012, ah, è vero, il 2012, quello dei Maya. Ma va, che scemenze, mi viene in mente Crozza quando fa Kazzenger oppure John McNamara.
Però quando ero in montagna ho detto al mio vicino di casa, l'Eugenio, che ha qualche mucca che deve partorire, che la prima vitellina che nasce quest'anno dovrebbe chiamarla Maya, che poi è anche un nome carino. Ovvio che intanto che io ero su sono nati solo vitellini maschi, ma va?!


Dunque, forse ce la faccio ad uscire dall'influenza pestifera che mi ha beccata quindici giorni fa, la tosse è rimasta per darmi fastidio ancora un po', soprattutto di notte, ho la stessa voce melodiosa di un corvaccio che gracchia, ma prima o poi se ne andrà. Questo mi fa venire in mente mio papà, che circa venti anni fa sentiva cantare Whitney Houston e chiedeva a me e a mia sorella "ma perchè voi non cantate così?". Magari!


Ciao amiche di blog, come state?
Lo so che sono stata assente per trooooppo tempo, ma io quando ho qualcosina sono peggio degli uomini quando si ammalano, sono una zombie, una tragedia!
Ho disertato quasi il computer, non mi andava, ma adesso devo recuperare, andare a leggere i vostri blog e anche la mia posta, che mi hanno cambiato (e forse non solo a me) le impostazioni di g-mail e ho visto che ci sono messaggi da tutto il mondo, a centinaia, con pubblicità e spam, ma da dove arrivano e perchè non lo so, io non ho cambiato niente e non ho chiesto niente a nessuno... o almeno non che io sappia! Spero di venirne a capo, prima o poi...


A parte stare a cuccia che cosa ho fatto? Poco, per la verità, ero partita con le migliori intenzioni di ricamare, anzi il discorso fatto - da me a me - all'inizio dell'anno, quello dei buoni propositi per intenderci era "adesso si ricomincia a ricamare, e si finiscono un po' di lavori iniziati!". Non ho mai preso in mano un ago. Ma allora cosa me li faccio a fare i discorsi seri, io?
Però è dallo scorso anno che frequento molto la lana, poco i ferri e molto gli uncinetti, non so perchè visto che erano anni che li snobbavo, e invece eccomi qui come la mia zietta, era la zia di mio papà, che ha fatto chilometri e chilometri di lana all'uncinetto, ho ancora due sue coperte in montagna e due qui a casa.


Dunque, oggi vi faccio vedere due sciarpe, fatte ai ferri lo scorso anno e regalate a Natale.
Questa sotto è quella per mia sorella, azzurra come i suoi occhi: tutta a grana di riso, fatta con una lana sfumata che ho comprato alla Lanar...



L'ho fatta l'estate scorsa, quando in montagna a giugno-luglio faceva freddo...



Quando l'ho finita l'ho misurata e non potevo crederci, 2 metri e 70 cm. frange escluse....




Così fa più giri intorno al collo e sta bella calda!


E questa sotto è quella che ho fatto a novembre-dicembre per il nipotino Andrea, anche la sua in tinta con gli occhi, ovviamente!
Eh, sì, perchè il bello di casa ha gli occhi azzurri della sua nonna e della sua mamma, lui li ha presi, beato, io invece... no!



Anche questa è a grana di riso, ma a righe. 



La sciarpa dell'Andrea ha una lunghezza più ragionevole, anche se per i suoi tre anni è molto alto, visto che mette i vestiti misura cinque anni! Ma non è il caso di farlo inciampare nella sciarpa, no?




Cosa ve ne pare? Sì, che ho imparato a fare la grana di riso, esatto! :-D
Ma vado sempre dritto avanti e indietro, non mi impegno a fare qualcosa di più complicato, ma un giorno o l'altro prenderò il coraggio e soprattutto il libro della maglia, e magari imparerò a fare qualche traforo qui e là, qualche treccina... E magari i ferri circolari, giusto per capire come funzionano!


Ciao belle signore, grazie per avermi aspettato fino ad oggi, un bacione a tutte voi!